La legge di bilancio ha prorogato fino al 31 dicembre 2023 anche l’ecobonus, con detrazioni IRPEF fono al 65%, limite massimo di spesa va da 30.000,00 a 100.000,00 euro, in base alla tipologia di intervento, per unità immobiliare fino al 31 dicembre 2024.
Con l’Ecobonus, il governo intende incentivare i lavori edili ed impiantistici volti a ridurre i consumi energetici dei nostri edifici. Inoltre, il secondo obiettivo riguarda il superamento dei combustibili fossili a vantaggio delle fonti più ecologiche, come l’energia solare. A mio parere, siamo sulla strada giusta.
Ma in cosa consistono queste detrazioni fiscali? Immagina di ristrutturare casa e di spendere 10.000 €, per sostituire l’impianto di riscaldamento corredato di caldaia a condensazione. Oggi, l’Agenzia delle Entrate restituisce il 65 % della spesa sostenuta in detrazioni IRPEF. Quindi, l’Agenzia non ti verserà sul conto 6.500 € (65% di 10.000 €), ma ti restituirà la somma scalandola dalle tasse future, in più rate annuali.
Sono due le aliquote di rimborso previste dagli ecobonus ordinati al variare degli interventi realizzati nelle singole unità immobiliari: il 50%, il 65%.
Prendi fiato, perché l’elenco è bello lungo. Puoi ottenere il rimborso del 65% (art. 14 Decreto-legge del 04/06/2013 n. 63) per:
IMPORTANTISSIMO: anche in questo caso, per usufruire delle detrazioni, occorre l’asseverazione da parte dei professionisti abilitati attraverso l’Attestazione della prestazione energetica APE degli edifici. ed è necessaria la legge 10.
Tra le spese detraibili al 50% (art. 14 Decreto-legge del 04/06/2013 n. 63) abbiamo:
Importante: le detrazioni non valgono in caso di nuove costruzioni!
La detrazione spetta anche in caso di demolizione e ricostruzione con o senza ampliamento. È esclusa la sola spesa sostenuta sulla parte ampliata.
I massimali di spesa per il risparmio energetico sono variabili, in base alla tipologia di intervento. L’ammontare massimo della detrazione va da 30.000 €, per la sostituzione degli impianti termici, ai 60.000 €, per gli interventi su involucro e impianti solari. Può raggiungere i 100.000 euro nel caso di interventi più rilevanti. Nel caso di Ecobonus al 65% o al 50%, le spese vengono restituite in 10 anni.
Per ottenere l’Ecobonus, dovrai inviare una comunicazione all’Enea, allegando l’asseverazione del rispetto dei requisiti, a firma di un tecnico, della rispondenza dell’intervento ai requisiti richiesti dalla legge. L’invio dovrà avvenire entro 90 giorni dal termine dei lavori, tramite modalità telematica (sito Enea).
In alcuni casi, l’asseverazione di un professionista può essere sostituita da una dichiarazione del fornitore/installatore del rispetto dei requisiti di accesso all’incentivo.
L’asseverazione può essere omessa nel caso di semplici interventi come la sostituzione degli infissi in un’unità immobiliare, oppure la sostituzione del generatore di calore sempre in un’unità immobiliare:
Nel caso scegliessi la detrazione dalle tasse, per gli interventi iniziati successivamente al 6 ottobre 2020 riguardanti gli ecobonus al 65 e al 50%, per i quali l’asseverazione di un professionista può essere sostituita da una dichiarazione del fornitore, occorre rispettare i prezzi unitari dell’ allegato I del DL Requisiti 20 agosto 2020. Negli altri casi, come la posa in opera della coibentazione, dovrai realizzare la congruità dei prezzi.
Non è necessario il visto di conformità.
Possono usufruire delle altre detrazioni Ecobonus al 65% o al 50% tutti i contribuenti assoggettati all’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef), residenti o meno nel territorio dello Stato, su prima e seconda casa e anche i titolari di reddito d’impresa.
L’agevolazione spetta non soltanto ai proprietari degli immobili, ma anche ai titolari di diritti reali/personali di godimento sugli immobili oggetto degli interventi e che ne sostengono le relative spese:
Sono inoltre ammessi a fruire della detrazione, purché sostengano le spese per la realizzazione degli interventi e questi non siano effettuati su immobili strumentali all’attività d’impresa:
L’Agenzia delle Entrate, per favorire ulteriormente la riqualificazione del patrimonio immobiliare, ha ridotto l’Iva agevolata da pagare su beni e servizi.
In particolare, si pagheranno con:
IVA al 4%:
IVA 22%:
IVA 10%:
L’Iva al 10%, se acquisti direttamente tu, puoi ottenerla solo se i tuoi lavori ricadono in restauro, risanamento conservativo o ristrutturazione edilizia. Non in manutenzione straordinaria. Chiedi al tecnico che hai incaricato.