Con il bonus ristrutturazioni (art. 16.bis DPR 917/86), il governo ha data uno scossone al settore dell’edilizia.
Ma in cosa consistono queste detrazioni fiscali? Immagina di ristrutturare casa e di spendere 10.000 €. Oggi, lo Stato tramite l’Agenzia delle Entrate restituisce il 50 % in detrazioni Irpef. Quindi, l’Agenzia, non ti verserà sul conto 5.000 € (50% di 10.000 €) ma ti restituirà la somma scalandola dalle tasse future, in più rate annuali. Ma attenzione, dal 2020, in alternativa alla detrazione dalle tasse, potresti cedere il credito all’impresa edile o alle banche, ottenendo i soldi immediatamente.
La legge di Bilancio 2022 ha prorogato il Bonus ristrutturazione 50% fino al 2024.
Quindi anche nel 2023 (e fino al 31 dicembre 2024), per la detrazione Irpef per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio (di cui all’articolo 16-bis del TUIR) è confermata l’aliquota potenziata al 50% (anziché al 36%), con limite di spesa a 96.000 euro (anziché 48.000 euro).
La detrazione fiscale per le ristrutturazioni, come già accennato, viene concessa nella misura del 50% in caso di:
Difatti, secondo la Circolare 13/E/2019, “gli interventi che autonomamente sarebbero considerati di manutenzione ordinaria sono “assorbiti” nella categoria superiore se necessari per completare l’intervento edilizio nel suo insieme”.
In soldoni, la manutenzione ordinaria rientra tra le opere agevolati, se l’intervento si configura come manutenzione straordinaria, risanamento, restauro conservativo e ristrutturazione edilizia.
Il bonus casa può essere fruito su tutte le unità residenziali: categorie catastali A1, A2, A3, A4, A5, A6, A7, A8, A9, A11. Quindi sono esclusi: gli uffici, i negozi, i laboratori, le industrie ecc.
Buona notizia, anche gli interventi sulle pertinenze delle case possono essere detratti al 50%. Ad esempio, la sostituzione dell’avvolgibile del garage o della cantina. Ovviamente, contemporaneamente deve essere realizzato almeno un intervento ricadente in manutenzione straordinaria.
Quando gli interventi di ristrutturazione sono realizzati su immobili residenziali adibiti promiscuamente all’esercizio di un’attività commerciale, dell’arte o della professione, la detrazione spetta nella misura ridotta del 50%.
L’importo massimo di spesa ammessa al beneficio delle detrazioni per ristrutturazione è di euro 96.000 (IVA inclusa).
Per cui l’ammontare massimo della detrazione è di 48.000 euro in 10 rate annuali (massimo 4.800 euro di detrazione all’anno).
Riprendendo l’esempio a monte, in cui avevamo speso 10.000 € per la ristrutturazione. L’Agenzia dello Entrate ti scalerà dalle tasse 500 € ogni anno per 10 anni fino a raggiungere i 5.000 € (50% di 10.000 €).
Se dovessi sforare i 96.000 €, potresti considerare massimali di spesa per il risparmio energetico che variano in base alla tipologia di intervento. L’ammontare massimo della detrazione parte dai 30.000 € per gli impianti termici fino ai 60.000 per il cappotto, gli impianti solari e la sostituzione degli infissi. Addirittura, raggiunge i 100.000 euro nel caso di interventi più consistenti sull’intero immobile. Ho trattato l’argomento in in dettaglio nell’articolo relativo all’ecobonus.
IMPORTANTE: La detrazione su una fornitura o posa non è cumulabile con altre agevolazioni fiscali previste per i medesimi interventi da altre disposizioni di legge nazionali. Sono cumulabili i massimali ma realizzati su lavorazioni diverse! Ad esempio, gli infissi possono essere detratti o come bonus ristrutturazione o come ecobonus.
L’agenzia delle entrate, per favorire ulteriormente la riqualificazione del patrimonio immobiliare uso residenziale, ha ridotto l’iva da pagare su beni e servizi.
In particolare, si pagherà con:
IVA al 4%:
IVA 22%:
IVA 10%:
L’iva al 10%, se acquisti direttamente tu, puoi ottenerla solo se i tuoi lavori ricadono in restauro, risanamento conservativo o ristrutturazione edilizia. Non in manutenzione straordinaria.